E’ attraverso una fiaba e dei meravigliosi paesaggi presenti all’interno dell’animo umano che,

Maria Chiara Gritti ci offre la possibilità di compiere un cammino attraverso i labirinti del cuore e dei sentimenti dell’essere umano.

Ecco la scheda libro!

Recensione

Quasi come una narrazione senza tempo, così come sono i moti e i paesaggi del cuore, la storia di Febe è un carezza e una lezione. All’interno del libro ci si trova immersi nel viaggio dei sentimenti umani, delle difficoltà relazionali tenendo sempre alta la speranza nella possibilità di riuscire a costruire qualcosa di bello.

Febe è una principessa, nobile d’animo e sente la necessità di aiutare coloro che incontra nel suo percorso. Febe, infatti, si sacrifica continuamente per compiacere gli altri, e Flavio, un principe narcisista ossessionato dalla propria immagine. Attraverso le loro interazioni, il libro esplora temi come la dipendenza affettiva e il narcisismo, offrendo riflessioni sulla guarigione e l’autonomia emotiva.

Ricchi di significato i paesaggi, i nomi e le figure che compaiono nella narrazione. Non si può evitare di menzionare l’Apriporte che, con le sue tecniche e il suo dono avrà un ruolo chiave e fondamentale nella svolta della storia di Febe e Flavio.

Maria Chiara Gritti, psicoterapeuta specializzata, utilizza una narrazione fiabesca per rendere comprensibili temi psicologici complessi. La sua scrittura delicata accompagna il lettore in un viaggio di consapevolezza e crescita personale. La favola diventa uno strumento educativo per comprendere le dinamiche delle relazioni tossiche e costruire legami sani.

Il libro “La principessa che voleva amare Narciso” intreccia psicologia e narrazione in modo coinvolgente e terapeutico. È raccomandato a chi desidera esplorare le dinamiche delle relazioni umane e trovare strumenti per la crescita personale.

La principessa che voleva amare Narciso: una fiaba dal sapore antico, un racconto tra i meandri del cuore e dei sentimenti umani.

Sinossi

Una mattina d’estate, in un antico e bellissimo regno nasce la generosa principessa Febe, colei che dona luce. O almeno, questo è ciò che crede di dover fare, perché crescendo impara a dedicarsi solo agli altri e a renderli felici riempiendoli di affetto e calore. Quando incontra Flavio, il principe Narciso, se ne innamora al primo sguardo e crede di aver finalmente trovato la persona giusta. Ma il ragazzo nasconde un segreto: educato per diventare un perfetto principe azzurro, non può rivelare a nessuno le proprie debolezze e deve sempre mostrarsi impeccabile. Più Febe si avvicina, più lui si sente minacciato; più Flavio si allontana, più lei fa di tutto per tentare di salvarlo. La complessità dei loro sentimenti li porta a perdersi in un labirinto emotivo senza uscita, che li tiene dolorosamente legati e distanti, finché Vera non insegnerà loro a guardarsi dentro per ritrovare la strada… Attraverso questa suggestiva favola metaforica, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti svela con sensibilità i meccanismi e le cause profonde della dipendenza affettiva e del narcisismo patologico, tracciando un percorso liberatorio verso la conoscenza di sé. Perché solo scoprendosi si può raggiungere la consapevolezza necessaria ad amare e farsi amare pienamente.

Informazioni sull’autrice. 

Maria Chiara Gritti è psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, ha un PhD in Scienze umane. Fondatrice e direttrice del centro Dipendiamo, si occupa di problematiche di coppia ed è esperta nel trattamento della dipendenza affettiva e del narcisismo patologico. Ideatrice di un innovativo percorso di guarigione sulla love addiction, tiene corsi di formazione rivolti agli psicologi per diffondere l’applicazione del suo metodo. Ha pubblicato il bestseller La principessa che aveva fame d’amore (2017).

Informazioni sulla casa editrice

Sonzogno è una delle più antiche case editrici italiane. Ha un’anima popolare, di qualità, e pubblica libri dal linguaggio curato e accessibile, con un catalogo particolarmente attento all’attualità e che spazia dalla manualistica alla varia, dalla narrativa italiana a quella straniera.
Una storia densa e interessante, quella della famiglia Sonzogno, la cui saga si snoda dai primi dell’Ottocento al secondo dopoguerra, e il cui amore per l’arte tipografica si trasmette di padre in figlio. Fondata nel 1861, Sonzogno fin da subito si è distinta per una produzione di narrativa e saggistica di largo consumo, sensibile alle tendenze e ai gusti prevalenti nella società ma anche attenta alla qualità. L’ascesa è continuata anche nel Novecento, fino a quando nel 1943 un bombardamento ha distrutto tutti gli uffici, gli impianti e gli archivi della casa editrice.
Negli anni settanta Sonzogno è entrata nel gruppo Fratelli Fabbri, per passare poi negli anni ottanta nel gruppo RCS. Dall’inizio del 2010 è entrata a far parte di Marsilio Editori, che ne ha rilevato marchio e catalogo, presentandolo in una veste rinnovata, per offrire prodotti che uniscano qualità e alta leggibilità.

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